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Comunicato 17.09.15

La Giunta della Camera Penale di Napoli esprime viva preoccupazione in merito alle recenti critiche mosse, anche da parte della Magistratura Inquirente, a provvedimenti giurisdizionali in materia di misure cautelari.

 Senza entrare nel merito dei singoli casi giudiziari interessati dalle suddette critiche e con l’assoluto e dovuto rispetto per le tragiche vicende umane collegate a tali casi, la Camera Penale di Napoli ritiene necessario ribadire che la libertà e l’indipendenza della giurisdizione costituiscono garanzie fondamentali per il cittadino, che rischiano di essere compromesse da estemporanee e scomposte prese di posizioni ispirate a mere istanze repressive, culturalmente arretrate e contrarie ai principi di civiltà giuridica.

Tali considerazioni assumono particolare significato laddove  ingiustificati interventi riguardino provvedimenti favorevoli in materia di libertà dell’indagato, adottati nel rispetto della normativa vigente.  Costituisce, infatti, un dato indiscutibile il ricorso eccessivo alla adozione delle misure cautelari – solo in parte mitigato dalla recente riforma - che da  extrema ratio sono divenute forme di anticipazione della pena a discapito della centralità del dibattimento, che costituisce il luogo ove il cittadino imputato riceve una effettiva ed adeguata tutela delle sue ragioni.

In tal senso, depongono i dati statistici resi noti dalla Camera Penale di Napoli in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario 2015.

 

1) Negli anni dal 2011 al 2013 ben 4 cittadini su 10 sono stati ingiustamente privati della propria libertà con ordinanze annullate o riformate dal Tribunale del Riesame di Napoli (nel dettaglio in tali anni: su n° 14.288 ordinanze emesse, n° 2.632 sono state annullate e n° 2.985 sono state riformate);

2) Dal 1991 ad oggi il Ministero delle Finanze ha liquidato circa 600 milioni di euro a titolo di indennizzo per 23 mila casi di ingiusta detenzione. In particolare, nell’anno 2014, sono state presentate alla Corte di Appello di Napoli n° 308 istanze di indennizzo per ingiusta detenzione a seguito di proscioglimento con sentenza definitiva (quasi una al giorno), in parte accolte con la liquidazione complessiva di una somma di denaro superiore a 4 milioni di euro e in parte rigettate, ma solo perché il periodo di ingiusta custodia cautelare è stato computato ai fini della determinazione della pena comminata per altro reato.

 

 

 

3) Il numero di detenuti in attesa di giudizio costituisce circa il 36% della popolazione carceraria, con inevitabili ripercussioni in tema di  sovraffollamento delle strutture penitenziarie.

 

La Camera Penale di Napoli quindi auspica, ancora una volta, che la critica ai provvedimenti giudiziari non diventi un veicolo per minare la libertà e l’indipendenza della giurisdizione.

 

Napoli, 17.09.2015           

 

Il Presidente                                                                       Il Segretario

avv. Attilio Belloni                                                         avv. Guido Picciotto

 

 

   

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