Ritorna l'iniziativa "Detenuto per un minuto"
UNIONE CAMERE PENALI ITALIANE - CAMERA PENALE DI NAPOLI -IL CARCERE POSSIBILE ONLUS - GARANTE DEI DIRITTI DEI DETENUTI DELLA CAMPANIA - In collaborazione con: PROVVEDITORATO AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA DELLA CAMPANIA - CASA CIRCONDARILE DI SANT’ANGELO DEI LOMBARDI A NAPOLI, IN PIAZZA DEI MARTIRI - IL 29 DICEMBRE 2014 DALLE ORE 10,30 Una cella virtuale collocata in piazza per sensibilizzare i cittadini sulla realtà carceraria. Verrà offerto un reale percorso detentivo, dall’ingresso in istituto alla cella. Verrà distribuito materiale sulle condizioni di vita all’interno del carcere. A Piazza dei Martiri, nel “salotto buono” della città, sarà istallata una finta cella, che accoglierà i cittadini che vorranno verificare il percorso detentivo, dall’ingresso in Istituto fino alla stanza assegnata. Dove potranno restare chiusi per un minuto. L’iniziativa, organizzata dalla Camera Penale di Napoli, con la sua Onlus “Il Carcere possibile” e dal Garante dei Diritti dei Detenuti del Consiglio Regionale della Campania, in collaborazione con il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Campania e la Direzione della Casa Circondariale di Sant’Angelo dei Lombardi, si inserisce nella “Giornata per la legalità della pena”, manifestazione per il rispetto dei principi costituzionali e delle norme in materia di esecuzione. Perché una cella in piazza ? Perché turbare lo shopping delle feste di Natale con una presenza certamente non piacevole ? Le finalità sono duplici. Si vuole, da un lato ricordare a tutti l’esistenza del carcere come istituzione che svolge una pubblica funzione, dall’altro evidenziare la gravissima emergenza che affligge i nostri Istituti Penitenziari. L’opinione pubblica si preoccupa se le scuole non funzionano, perché pensa alla qualità dell’istruzione dei loro figli. Si preoccupa se gli ospedali non funzionano, perché pensa che le malattie vadano curate. Ritiene il diritto all’istruzione ed il diritto alla salute principi costituzionali inviolabili. Allo stesso modo si preoccupa di una “sicurezza sociale” sempre più debole e chiede pene esemplari, che vadano scontate, la c.d. “certezza della pena”. Non si preoccupa affatto se le carceri italiane, come denunciato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sono per la maggior parte “incostituzionali”, perché l’esecuzione della pena consiste in trattamenti contrari al senso di umanità e non tende alla rieducazione del condannato. Non si preoccupa dunque della “qualità della pena”. “Certezza” e “Qualità”, invece, sono due principi che devono essere invocati insieme, perché la pena spesso non è “certa” proprio perché non è garantita la sua “qualità”, cioè l’esecuzione con le modalità previste dalla legge. Riteniamo che la funzione della “pena”, che non deve essere esclusivamente il carcere, sia sottovalutata e non sia stata compresa la sua importanza per un miglioramento sostanziale delle stesse condizioni di vita dei cittadini liberi. Il 29 dicembre dedicate “un minuto” alla nostra iniziativa, perché l’illegalità delle carceri italiane riguarda tutti.